Prima di aprire questo blog, ho cercato “ossimoro” su Google per essere sicura di ricordarmi bene in cosa consistesse questa figura retorica. L’enciclopedia Treccani ne dà la definizione e mette, come primo esempio, “lucida follia”. Leggendo queste due parole ho sorriso e ho pensato che calzassero a pennello con l’idea che mi sono fatta della mia vita. Vita che sembra, come dice la Treccani, un “paradosso apparente”.
Mi piacciono cose diversissime tra loro come le punte che si usano nella danza classica e gli anfibi da metallara. Ho studiato musica e, per lavoro, mi sono occupata di questioni economiche e analisi di dati. Adoro, in egual misura, lo stile hippie e quello giapponese, pulito e ordinatissimo.
Per anni questo per me è stato un problema: seguire le mie passioni mi ha portato in direzioni diverse su una strada a zig zag che non sembrava mai avere un senso. Poi un giorno mi sono fermata e ho capito che questa è la mia natura ed è stupido cercare di cambiarla e di costringerla su strade dritte.
“Cose da ossimori” vuole essere una sorta di collezione di racconti sull’incoerenza, il contrasto e l’incongruenza. Mi piacerebbe anche che diventasse uno spazio di confronto per altri ossimori in cerca di equilibrio e pace all’interno delle contraddizioni che fieramente ci contraddistinguono.
Gli articoli
Qui di seguito trovi i link a tutti gli articoli che parlano di ossimori e dintorni: